Si reca al centro commerciale con il suo pitbull, ma non le permettono di entrare a causa della razza dell’animale. Tante persone hanno di pregiudizi specifici, nei confronti sia di altri individui che di tanti animali. I pitbull sono sicuramente tra le razze di cani che vengono maggiormente accusate di aggressività, anche se, in molte occasioni, si rivelano animali incredibilmente dolci e affettuosi.
A Città del Messico una giovane donna di nome Iris Pinto ha vissuto un’esperienza che le ha lasciato l’amaro in bocca e che si rivela essere legata esclusivamente ai pregiudizi che i gestori di un centro commerciale avevano verso il suo animale.
Pinto sapeva bene che il suo adorato pitbull appartiene ad una razza spesso accusata di cattive nomee, come i Doberman o i Rottweieler, ma non pensava che potesse verificarsi una situazione infelice, come quella che ha vissuto in prima persona.
La ragazza si era recata in un centro commerciale, in compagnia del suo cane, tranquilla del fatto che questo locale ha una politica “pet-friendly”. Tuttavia, quando è arrivata all’ingresso del centro, i responsabili della sicurezza l’hanno costretta a desistere dalle sue intenzioni e le hanno negato la possibilità di entrare.
L’animale della donna non aveva mostrato il minimo comportamento violento, ma anzi era allegro e scodinzolante, tuttavia, secondo uno degli agenti che l’hanno fermata, era un animale troppo aggressivo per poter accedere ad un’area come quella.
Iris è rimasta esterrefatta da questo comportamento, ed ha voluto mostrare al mondo le foto del suo adorato cane, con indosso un simpatico impermeabile fucsia, rivelando quando appaia davvero poco minaccioso. La giovane ha voluto sfogare in questo modo il suo turbamento e si è ripromessa di non mettere più piede in un luogo che discrimina un animale, solamente a causa della sua razza e non in base al suo comportamento.
Da quando la vicenda è stata condivisa in rete ha attirato molta attenzione mediatica e questo ha sicuramente portato una notevole pubblicità negativa ad un locale che sulla carta si rivela “amico degli animali”, ma che in realtà non esita a sbattere loro la porta in faccia, se appartengono ad una specie sgradita.