La missione sottomarina che ha scoperto i resti del Titanic, 73 anni dopo la sua tragedia.
Grazie alla trasposizione cinematografica del film Titanic, quasi tutto il mondo conosce la storia del naufragio del famoso transatlantico. Questo evento è senza ombra di dubbio uno dei più famosi disastri della storia ed ha dato origine a storie e leggende di ogni genere.
Sin dal momento della sua scomparsa tra gli abissi oceanici, tanti esperti hanno tentato di escogitare il modo per recuperare i resti del relitto.
Nonostante la nave affondò nell’aprile del 1912 e vennero effettuati molti tentativi per escogitare delle missioni di recupero, fu solamente nel 1985 che una di queste ebbe successo.
Il 1 settembre di quell’anno, le spoglie del Titanic vennero ritrovate sui fondali dell’Oceano Atlantico. Erano trascorsi ben 73 anni dal giorno in cui la gigantesca nave ha cessato di esistere, inabissandosi nelle oscure profondità marine.
A portare a termine questo storico ritrovamento è stato Robert Bon Ballard, un esperto geologo marino e geofisico dell’Università di Rhode Island. Ballard è riuscito nell’impresa di raggiungere la profondità di 3.800 metri, e osservare per la prima volta i resti del Titanic.
Per riuscire nell’impresa sono stati necessari anni di preparativi. Ballard aveva coinvolto nell’impresa anche la Marina americana e grazie ai loro contributi è riuscito a realizzare un sommergibile robot tecnologicamente all’avanguardia.
Questo è stato utilizzato per raggiungere il relitto e immortalare il suo ritrovamento nella storia. Le immagini che vennero registrate all’epoca sono diventate celebri in tutto il mondo.
Milioni di persone erano interessate ad ammirare i segreti celati in quelle profondità marine, e osservare ciò che rimaneva di una delle navi più famose della storia.
La tragedia del Titanic ha purtroppo portato alla morte di centinaia di persone, ma è proprio l’incredibile portata di questo evento drammatico a renderlo uno degli episodi più tragici della storia navale umana.