Al giorno d’oggi possiamo suddividere gli amanti degli animali in tre grandi macrocategorie: chi vede i cani come guardiani e quindi si prende cura di loro e gli dà affetto, ma senza esagerare; quelli che non amano avere rapporti con gli animali e che li tengono lontani per diversi motivi, altri che invece vedono gli animali come dei figli, e li considerano dei membri della famiglia.
A tutti o quasi piacciono gli animali, ma gli appartenenti alla terza categoria hanno una passione smodata per essi, ma perché? Oggi forse la scienza ci potrà dire finalmente qualcosa in più e come nasce un sentimento così profondo verso i nostri amici del cuore non umani.
Gli animali domestici, come dice la definizione, sono quelli che vivono in casa con il proprio compagno umano e gli tiene sempre compagnia, è sempre con lui nelle normali attività quotidiane.
Avere un animale in casa è grossa responsabilità: essi hanno bisogno di cure, e devono essere ovviamente rispettati e devono essere trattati al meglio e con amore affinché possano venire incontro nel migliore dei modi alle esigenze delle persone che li accudiscono.
Di solito il cane è l’animale domestico per eccellenza, da oltre diecimila anni infatti è stato addomesticato e vive con l’uomo.
Amarli e coccolarli, checché se ne dica, è il minimo che possiamo fare per questi fidi compagni: essi sono leali, affettuosi, amano i bambini e via dicendo.
Il dipartimento di Scienze animali e biotecnologie del polo universitario giapponese ad Azabu ha scoperto che, avendo un cane, il cervello rilascia ossitocina e non c’è differenza fra quella rilasciata nel caso dei bambini e nel caso degli animali: l’ossitocina è l’ormone dell’amore.
Il mistero è presto svelato, insomma. Ecco perché non c’è niente di male nel provare un affetto smisurato per i propri animali.
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