Una mamma ha scelto di sottoporre il figlio neonato ad una terapia laser, per eliminare un’enorme voglia dal suo viso, scatenando molte reazioni avverse da parte della comunità virtuale… tuttavia la realtà dei fatti era molto diversa.
Nessuno dovrebbe mai giudicare l’operato degli altri senza conoscerne accuratamente tutte le sfaccettature. Un perfetto esempio di ciò è quanto vissuto da una donna e dalla sua famiglia.
Questa signora è la mamma di un bambino ed è stata una decisione che lei ha preso nei suoi confronti a costarle particolarmente cara. Questa donna si chiama Brooke Atkins e a poco più di 30 anni ha dovuto fare una scelta non semplice.
Dopo la nascita di Kingsley, il suo secondogenito, la sua vita ha assunto una piega inaspettata. Il piccolo infatti è nato con una macchia scura che lambiva la metà del suo volto.
Questo segno, simile ad una voglia, è in realtà una malformazione dei vasi sanguigni. Normalmente non si tratta di una condizione fisicamente preoccupante, se si presenta in altre aree del corpo, ma nel viso, invece, è tutta un’altra cosa.
Questa malformazione potrebbe essere un segno della sindrome di Sturge Weber e i medici che hanno esaminato il piccolo hanno suggerito ai genitori di intervenire il più rapidamente possibile, con un intervento laser.
Sia la mamma che il papà del piccolo hanno acconsentito all’operazione, e per Kingsley è iniziato un percorso di guarigione davvero molto lungo. Tuttavia, quando la donna ha pubblicato in rete le foto del bambino, prima e dopo l’intervento, è stata avvolta da una miriade di critiche.
Molti utenti hanno accusato Brooke di essere una pessima madre e di aver sottoposto il figlio piccolo ad un intervento puramente estetico, per correggere un aspetto “anomalo”.
Queste persone non avevano alcuna idea dei pericoli che correva il bambino e si sono limitati a giudicare la situazione, osservandola da un unico punto di vista. Brooke ha sofferto molto per le parole di quegli estranei.
La donna ha persino dubitato di aver fatto la scelta giusta, facendo subire al piccolo un intervento, per garantire la sua salute. Fortunatamente, quando finalmente la mamma ha spiegato le motivazioni del suo gesto ha trovato tante altre persone pronte a supportarla.
Queste persone sono riuscite a ridare fiducia a Brooke e aiutarla ad accettare il fatto che solamente un genitore sa bene cosa sia meglio per il proprio figlio e che lei ha semplicemente fatto del suo meglio, seguendo i consigli di medici esperti e affidando il piccolo alle loro mani capaci.