Perché il cartone delle uova è sempre lo stesso e non cambia forma da più di 100 anni?
Non sempre ci rendiamo conto di quanto alcuni oggetti mantengano il loro aspetto con il passare dei decenni. Uno di questi, conosciuto praticamente ovunque, è il cartone delle uova.
Lo scopo di questo semplice oggetto è uno soltanto, ovvero non far rompere il suo prezioso contenuto. Sembra strano pensare che ancora oggi, venga utilizzato un sistema di imballaggio e protezione così antiquato.
Basti pensare al fatto che esistono dispenser in materiali diversi e più moderni, che potrebbero risultare più “idonei”. Tuttavia esiste un motivo se dal suo brevetto, nel 1918, questo oggetto viene adoperato in modo costante.
Le origini del cartone delle uova sono da attribuire all’idea di un uomo d’affari canadese, che nel 1911 assistette ad un diverbio tra un contadino e il titolare dell’albergo in cui alloggiava.
L’uomo, Joseph Coyle, ha compreso che il motivo del litigio tra i due era dovuto al fatto che il contadino aveva consegnato all’albergatore diverse uova rotte. Dopo aver assistito a questo siparietto, Coyle ha pensato di ideare una nuova tipologia di confezione per le uova.
Questa doveva proteggere il contenuto e possedere uno spazio dedicato per ciascun uovo. Questo aspetto permetteva di trasportare facilmente le uova, senza rischiare di danneggiarle.
Inoltre, la scelta del cartone come materiale aveva molteplici scopi, tra cui un’estrema leggerezza e una buona capacità di assorbimento degli urti. Dopo che la sua invenzione ha preso vita, ha impiegato poco tempo per spargersi ai quattro venti.
Coyle ha aperto diverse aziende che si dedicarono alla realizzazione dei cartoni per le uova e conquistò il mercato di questo settore. Diversi anni dopo, nel 1931, un americano di nome Francis H. Sherman brevettò il formato da 12 pezzi, che tutt’ora possiamo tranquillamente vedere nei supermercati.
Durante gli anni ’60 la maggior parte delle confezioni di cartone vennero sostituite da versioni in plastica. Al giorno d’oggi possiamo trovare entrambe le tipologie presenti sul mercato, ma la forma è rimasta sempre invariata.
In futuro è probabile che le versioni in plastica e in cartone saranno nuovamente sostituite da versioni più “green”. Uno di questi è il Biopack. Questo materiale, infatti, è biodegradabile, compostabile e si rivela perfetto per proteggere questo alimento straordinario.
Tra l’altro, la confezione è composta anche da semi biologici di legumi e una volta che l’involucro è diventato inutile, piantandolo si possono far germogliare diverse utili piantine.