Moltissime persone utilizzano quotidianamente la classica moka per riuscire a preparare il caffè in casa, e questa è una vera tradizione del nostro paese. Questa bevanda è tra le preferite degli Italiani e quindi molte persone si chiedono se con l’utilizzo prolungato delle nostre macchinette, si può compromettere la qualità e la composizione stessa del caffè.
Un articolo, pubblicato sulla rivista specializzata nella tutela del consumatore “Il Salvagente”, parla degli eventuali rischi che il prolungato uso della moka può provocare alla nostra salute, a causa del rilascio di particelle di alluminio. Il dubbio è nato dalla domanda di un lettore della rivista, che ha sollevato la questione, dato il suo quotidiano consumo di almeno 4 caffè, fatti con la moka e curioso nel sapere se l’utilizzo continuo dello strumento potesse compromettere la sua integrità.
credit: pixabay/sweetlouise
Già in passato questo tema aveva creato alcuni dubbi in tante persone e la rivista aveva presentato i risultati condotti dall’Università di Milano, riguardo al contatto dell’alluminio con i cibi. Se tale contatto avviene durante la cottura, è possibile un rilascio di variabili quantità, su alimenti come pesce, carne e pollo.
Secondo un’indagine dell’Istituto Superiore della Sanità, alcuni test fatti sulle macchinette del caffè in alluminio, hanno rivelato la presenza della sostanza, nella proporzione di circa 340 microgrammi per litro di caffè. Le misurazioni sono quindi paragonabili a valori inferiori allo 0,001 mg/kg, il che ha portato l’ISS a parlare di “valori trascurabili che non costituiscono un pericolo per la salute”.
Pertanto possiamo tranquillamente continuare ad utilizzare la nostra moka, dato che sembra che non ci siano rischi reali per la nostra salute e che i quantitativi di alluminio, rilasciati, sono a livelli talmente bassi da non causare alcun disturbo o fastidio al nostro organismo. Quindi gustatevi il vostro buon caffè fatto con la moka, senza preoccuparvi di niente.
LEGGI ANCHE: Latte: sai come conservarlo bene? Ecco l’errore che non si deve commettere