Perché vediamo i mirtilli di colore blu, anche se questo non è il loro colore?
Il nome inglese dei mirtilli è Blueberries, ed è un frutto che oltre ad essere molto gustoso contiene anche nutrienti importanti per la salute.
I mirtilli infatti contengono vitamina K e C, fibre che favoriscono l’equilibrio intestinale e anche gli antociani, che sono antiossidanti preziosi che aiutano a contrastare i radicali liberi nel nostro corpo.
I mirtilli inoltre contengono i flavonoidi, elementi che aiutano la salute della vista e degli occhi. Queste piccole bacche sono molto importanti per la nostra salute e possono essere mangiate in tantissimi modi.
I mirtilli sono l’ideale per preparare dolci o torte, marmellate o aggiunte allo yogurt per un ottimo spuntino. Nonostante il nome faccia pensare al colore blu, questo frutto però non ha nulla che riconduca a questo colore, perlomeno nel pigmento.
Il colore del mirtillo infatti risulta essere un vero e proprio mistero. La sua vera tonalità è il viola ma il nostro occhio lo percepisce blu.
Il colore del mirtillo dipende dalla sua stessa maturità, quando il frutto è ancora acerbo ha una tonalità verde, mentre quando è molto maturo tende a diventare rossastro.
Questo dimostra che i pigmenti della buccia del mirtillo sono rosso scuro e che nemmeno la polpa contiene pigmenti blu.
Sono stati fatti in merito alcuni studi ed hanno riscontrato che alcuni frutti come i mirtilli, le prugne e l’uva hanno questo colore per delle piccole strutture esterne che si trovano nel rivestimento di cera.
Molte piante infatti, esternamente sono rivestite da un piccolo strato di cera molto sottile. Una delle funzioni di questo strato di cera è quella autopulente e idrofoba, ma non si è ancora capito come questo elemento possa influenzare il colore di questo frutto.
Secondo Rox Middleton, ricercatore della scuola di Scienze Biologiche dell’Università di Bristol in Inghilterra, noi vediamo i mirtilli di colore blu perché la cera che avvolge le bacche è formata da delle piccole particelle che interagiscono con la luce e quindi diramano luce blu.
L’obiettivo successivo dei ricercatori sarà quello di riuscire a riprodurre questo rivestimento, in modo tale che si possano realizzare vernici o una plastica ecologica per riflettere i raggi ultravioletti.