Chi ha conosciuto Pablo Raez di Marbella, sa di certo che si trattava di una persona speciale, piena di sogni e di vita.
Il ragazzo spagnolo ad appena 18 anni ha scoperto di avere una malattia terribile: la leucemia.
Pablo era un giovane atleta e questa scoperta gli ha letteralmente sconvolto la vita.
Per evitare il peggio si è sottoposto a dei cicli di chemioterapia e a dei trapianti di midollo.
Passava più tempo in ospedale che in qualsiasi altro posto.
Dopo l’ultimo trapianto si era riaccesa in lui la speranza: il cancro era in remissione.
Sperava di poter progettare una vita con la sua ragazza, Andrea. Ma queste speranze nei mesi successivi vennero infrante.
Solo 10 mesi dopo, la leucemia era tornata. Il midollo osseo di suo padre non aveva funzionato.
Trovare un altro donatore era difficilissimo, ma Pablo non voleva arrendersi.
Con la poca forza che gli rimaneva lanciò una campagna sui social media #retounmillon, con lo scopo di raccogliere in tutta la Spagna un milione di donatori.
Il suo obiettivo era quello di informare la gente sull’importanza delle donazioni.
Ecco le sue parole: “Sarebbe triste morire solo perché non trovo un midollo compatibile. Chiunque potrebbe aumentare le mie possibilità di vita”.
Ha condiviso ogni giorno quello che faceva, per sensibilizzare le persone sulla solidarietà.
Grazie a questa campagna, il numero dei donatori di midollo osseo in Spagna è cresciuto incredibilmente.
Pablo è stato soprannominato il “Gladiatore”. I suoi follower su Instagram, lo sostenevano giornalmente.
Ma nell’ottobre del 2016, erano arrivate delle buone notizie: c’era un donatore compatibile.
Così Pablo scrisse sui social: “Mi hanno chiesto dove trovassi la forza di vivere e come riuscissi a sorridere in una situazione come questa. Ma io non ho paura della morte, mi sento libero. Quando smetti di aver paura sei libero, e così trovi la forza”.
Purtroppo la donazione non è andata come si sperava. Dopo il secondo trapianto, le speranze erano ridottissime.
Ma fino all’ultimo giorno, Pablo ha trovato il coraggio per affrontare le sfide.
Il 25 febbraio del 2017 a soli 20 anni, Pabli si è spento.
Ecco cosa ha scritto su Instagram qualche giorno prima di morire:
“Ho pensato a qualcosa che vorrei condividere con tutti voi. Viviamo in una società dove si lavora, si guadagna denaro e tutto è regolato in funzione del tempo. Quindi viviamo per il tempo. Viviamo schiavi di un sistema basato sulla burocrazia. Il pianeta si sta deteriorando poco a poco per colpa nostra: i poli si stanno sciogliendo, continuiamo a costruire senza curarcene, combattiamo guerre inutili, uccidiamo gente e facciamo tutto per portare questo mondo alla distruzione. Lo facciamo solo per i soldi
Non siamo mai felici di quello che abbiamo e vorremmo sempre più. Dovremmo vivere in maniera semplice. In un sistema che si prende cura delle persone e del pianeta. Dovremmo essere più felici. Dovremmo capire cos’è veramente importante. C’è bisogno di amore, sorrisi, pace e abbracci. Proviamo a migliorare la versione di noi stessi. Proviamo ad essere riconoscenti alla vita per quello che ci dona ogni giorno. Rendiamo grazie alla vita per averci dato il grande lusso di poterci svegliare ogni mattina, siamole più grati”.
L’ultimo suo post però colpisce dritto al cuore:
“Ama tutto quello che fa parte della vita, goditi ogni momento, non te ne pentirai. Seguiamo il nostro cammino con forza! Incoraggia tutte le persone che stanno affrontando una dura battaglia, incoraggia tutte le famiglie che stanno affrontando una dura battaglia, incoraggia a coloro che hanno persono qualcuno che amavano, tutto passerà e tutto arriverà. La morte fa parte della vita, per questo non bisogna temerla, ma amarla ❤”.
Il 28 febbraio, Pablo avrebbe dovuto ricevere la medaglia al valore della sua città, Marbella.
Ma non è riuscito a riceverla in tempo.
La fidanzata aveva chiesto la mano di Pablo qualche mese fa ed ha ripubblicato lo scatto che i due avevano fatto qualche mese prima.
Lei è rimasta al suo fianco sempre e comunque, Pablo le aveva dedicato delle parole bellissime:
“Ti amo Andrea e non amo solamente te, ma anche la vita e vivere al massimo. Non mi importa cosa succederà, sarà comunque un dono della vita. Grazie alla vita e a te, Andre”.
Anche se è stata una vita molto breve, nessuno lo dimenticherà facilmente.
Ha lasciato un grande segno in questa vita, non solamente per lui.
Pablo infatti ha iniziato la sensibilizzazione, ora rimane a noi far capire a tutti l’importanza della donazione.