La serie televisiva La casa nella prateria ha accompagnato per 9 stagioni i telespettatori di tutto il mondo tra gli anni ’70 e gli ’80. È una di quelle classiche serie tv che possono andare in onda sempre, a prescindere da quanti anni possa avere sulle spalle. Seguita da un grande numero di fan, la serie conta oltre 200 episodi e ben 6 lungometraggi televisivi.
La storia narrava le vicissitudini di una famiglia americana che viveva in una sperduta fattoria del Minnesota nella seconda metà dell’800. Matthew Labyorteaux interpretava il ruolo del piccolo Albert, il figlio adottivo dei protagonisti Charles e Caroline Ingalls. L’attore, proprio come il personaggio che interpretava, è stato adottato quando aveva solo 10 mesi.
Foto: Facebook/Little House on the Prairie
Da piccolo ha avuto alcune difficoltà, non ha camminato fino ai 3 anni e non ha parlato fino ai 4, ha avuto dei piccoli problemi cardiaci che fortunatamente si sono risolti da soli. In tenera età gli avevano diagnosticato delle forme di autismo e i medici avevano affermato che non avrebbe vissuto una vita normale, ma i genitori si sono sempre rifiutati di accettare la diagnosi e i fatti, fortunatamente, hanno dato ragione a loro.
A 4 anni Matthew ottenne il primo ruolo in una pubblicità e da lì incominciò la sua carriera di attore. Quando entrò a far parte del cast de La casa nella prateria ottenne grande notorietà e riuscì a farsi apprezzare molto come attore, non solo dal pubblico, ma anche dai critici. Dopo La casa nella prateria Matthew è apparso in molti film e ha recitato un ruolo importante nella serie tv “I ragazzi del computer” (Whiz Kids).
È sempre stato un grande appassionato di videogiochi, è arrivato in decima posizione ai campionati del mondo Atari del 1981 e l’anno successivo divenne il campione di Pac-Man degli Stati Uniti.
Dal 1992 Matthew si è allontanato dalle telecamere e ha concentrato la sua carriera professionale sul doppiaggio. L’attore è sempre stato molto chiuso riguardo alla sua vita privata e non sappiamo molto di lui e della sua famiglia.
Non ama particolarmente i social network e non diffonde sul web fotografie personali o informazioni private, probabilmente dovuto al fatto di aver vissuto un’intera infanzia praticamente sotto i riflettori. È sempre stato molto attivo nel sociale e con il fratello hanno fondato il “Youth Rescue Fund”, un’organizzazione che si occupa di aiutare i ragazzi che vivono periodi di crisi.